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Relazionarsi con un pappagallo

Le cocorite e tutti i pappagalli in generale, sono animali molto particolari.
Come ogni altro animale che possiamo decidere di tenere in casa con noi hanno diritto al rispetto, al nutrimento adeguato ed al ricovero in un ambiente a loro idoneo. Tuttavia, mentre la convivenza con alcuni animali pu� limitarsi a questi basilari aspetti, nel caso dei pappagalli ci� non � assolutamente sufficiente.
Relazionarsi con questi uccelli � molto diverso dal relazionarsi con un cane o con un gatto. I pappagalli possono assumere atteggiamenti e comportamenti completamente differenti a seconda dell'ambiente che li circonda e dagli atteggiamenti delle persone che se ne prendono cura. E' fondamentale rendersi conto che si tratta di animali intimamente liberi, che non conoscono il concetto di obbedienza e nemmeno quello di gerarchia.
Per relazionarsi efficacemente con loro � necessario comprenderne le caratteristiche ed adeguarvisi: in natura il ruolo del pappagallo � quello di preda e mai di predatore. Preda oltretutto vistosa, dati i forti colori che caratterizzano quasi sempre il suo piumaggio. Il pappagallo pertanto trascorre la sua intera esistenza nel timore di essere in costante pericolo di vita, e per questa ragione sta sempre sul chi vive, pronto a cogliere con la massima efficienza ogni possibile segnale di pericolo. Entrare in contatto emotivo con un pappagallo significa tenere costantemente presente questa sua caratteristica.
L'animale va rassicurato attraverso il linguaggio del corpo, evitando movimenti bruschi, toni di voce aspri e sgradevoli, atteggiamenti nervosi ed aggressivi, lasciando piuttosto che l'abitudine alla nostra presenza lo rassicuri sulle nostre intenzioni amichevoli nei suoi confronti. Imporsi con l'autorit� o con la forza nel tentativo di "educare" l'animale e fargli comprendere che "siamo noi a comandare" non ha alcun effetto positivo, serve solo a spaventarlo e renderlo diffidente ed aggressivo a sua volta.
Il pappagallo, abbiamo gi� detto, non riconosce le gerarchie. Nella vita di gruppo allo stato naturale non ha un "capobranco" a cui sottomettersi e di cui riconoscere l'autorit�: ogni societ� di psittacidi � completamente e sorprendentemente paritaria. Tenendo presente questo suo aspetto atavico non ci stupir� pi� constatare che il nostro amico pennuto e colorato � semplicemente incapace di obbedirci. Questo non significa affatto che non sia possibile stabilire con lui una relazione profonda, tutt'altro. Trattato con pazienza, premiato nei suoi atteggiamenti positivi, il pappagallo si affeziona profondamente, ed in taluni casi addirittura morbosamente, al proprio padrone.
E' un animale dalla sensibilit� spiccata e di grande intelligenza, fortemente empatico, socievole e soprattutto gregario, per il quale l'interrelazione assume un'importanza vitale: acquistare un pappagallo e pensare che possa restarsene tutto il giorno da solo a "fare da soprammobile animato" � un triste errore. Trascurarne l'emotivit� � una via sicura per fare di lui un essere infelice.
Il gioco ed eventualmente anche l'addestramento rappresentano i momenti pi� intensi del nostro rapporto con il nostro amico pennuto: � fondamentale tenere presente che l'unico metodo valido di insegnamento con i pappagalli � costituito dal cosiddetto "rinforzo positivo". Ricevere un premio (una lode, una carezza, una leccornia) motiva l'animale a reagire positivamente alla richiesta umana; al contrario rimproveri, sgridate ed imposizioni non vengono da lui compresi n� accettati. La premessa di base � che ogni operazione di interrelazione con il pappagallo presuppone che si sia guadagnata la loro completa fiducia e l'animale si senta tranquillo e non minacciato dalla nostra presenza.















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