COCORITI.COM
Portale del pappagallino ondulato
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non ho nessuna esperienza al riguardo e l'opinione me la sto formando leggendo i commenti e le esperienze di questo blog. Secondo me sì. Sono anzi convinta che l'allevamento a mano dovrebbe essere praticato il meno possibile ed in casi particolari. Ad es. quando la madre non è in grado di allevare i piccoli ecc. Praticare l'allevamento a mano solo per avere un pappagallino che ha l'imprinting con l'uomo credo debba essere una rarità, fatto da persone esperte e senza fini commerciali. Perlomeno per delle ragioni semplicissime. Questi pappagalli si attaccano all'uomo e devono restare fuori dalla gabbia, liberi in casa. Bellissimo! Ma quanti di noi sono in grado effettivamente di dare loro questa possibilità? Che senso ha allevare a mano, magari con lo scopo di venderli ad un prezzo superiore a persone che magari poi li mettono in gabbia? Tutti noi o lavoriamo o studiamo, poi devi fare la spesa, pulire la casa, portare fuori il cane o badare ai bambini, le ore volano. Quanto tempo ha ciascuno di noi da dedicare ai propri pappagalli? Posso lasciare la finestra aperta? Che spazio abbiamo dentro casa? Prima di prendere un allevato a mano bisognerebbe porsi queste domande. E sarebbe anche etico chiedersi che fine fanno quando vengono dati via, sono stati dati a persone responsabili? Inoltre se in questa pratica si commettono degli errori, si rischia oltre alla morte del pullo, anche di avere un pappagallo con disturbi comportamentali. Secondo me si pratica con troppa leggerezza. Francamente credo che è meglio aspettare che siano svezzati. Così piccoli non è impossibile addomesticarli ed avere un pappagallino affezzionato che si lascia toccare e ti vola sulla spalla ecc. Un mio conoscente addirittura porta la gabbia in cortile. I pappagallini volano fuori, vanno sulla sua spalla, sulla sua testa, poi svolazzano dalla moglie, sempre a sicurezza di gatto. Sono liberi tantissime ore al giorno, ma quando va via può rimetterli in gabbia. Quando leggo sul blog e vedo gli annunci in internet di tutti questi allevati a mano, mi chiedo: ma che fine fanno? Hanno tutti la casa grande per ospitarli? Io ad es. vivo in un monolocale e perlomeno per arieggiare devo aprire la finestra no? Devo cucinare ed usare i fornelli, l'acqua bollente... alzarmi per lavorare ecc. Non credo di essere l'unica sfigata. E mi chiedo se non sia diventata una moda. Le mie pappagalline sono nate e cresciute in gabbia. Ho cominciato a liberarle e una di loro, non ne vuole più sapere di entrare. Soffre come un cane alla catena dentro la gabbia. (lunga 55x35x70h). Ho comperato apposta una voliera lunga 164 cm ad alta 80! Posso immaginare un allevato a mano, perché alla fine sarei curiosa di sapere quanti se li portano a spasso come fa clo e gli fanno la stanzetta o l'appartamento come lei e jani e quanti invece finiscono in microscopiche gabbiette. In generale nessun animale (uomini compresi) dovrebbe essere staccato dalla mamma prima dello svezzamento: riceve la prima ed importantissima educazione e gli anticorpi. Certo che soffre, come chiunque. Adesso arriveranno una pioggia di critiche, ma io ragiono così. Non voglio il mio interesse, ma cerco con tutti i miei limiti di capire e fare quello che è giusto per l'animale.
la penso anche io come te, nonostante, dico la verità, mi piacerebbe avere un allevato a mano da poter coccolare, le mie sono tt selvatiche e non si fanno mai toccare. se devo portarle dal veterinario devo fare la lotta! la mia sta deponendo e ho deciso di provare dopo il 25° giorno (sempre se nasceranno) a prenderli e a tenerli un pò con me durante la giornata, tipo un'ora, 2-3 volte al gg. questo per farli abituare alla mia presenza e al mio tocco, senza doverli allevare io. li prendo, li coccolo, li rimetto nel nido alla mamma. ovviamento uno per volta. penso che la cosa possa funzionare benissimo anche senza sottrarli ai genitori. io vedo la mia che si affanna nel nido e posso immaginare come possa soffrire togliendoglieli. dicono anzi che se si decide di allevarli a mano, che almeno 1 glielo si deve lasciare.
sì infatti credo che fai bene così, puoi ottenere degli ottimi risultati senza per forza allevarli a mano. Da adulti sono più difficili da addomesticare e ho lo stesso problema con le mie due puzzette, ma piccoli così dovrebbe funzionare. Secondo me è meno rischioso. Ripeto, non sono contraria per principio, ma bisogna prima pensare al loro bene.
Ciao,
riguardo alla domanda di Lori, non esiste una risposta univoca , valida per tutti i pulli, per via delle differenze caratteriali esistenti tra i pappagallini , spesso evidenziate.
In generale si può dire che più grande è il pullo, più "soffrirà" il passaggio dall'allevamento naturale a quello artificiale.
Nella mia seppur non lunghissima esperienza di allevamento a mano, ho notato che per dei piccoli era proprio stressante mangiare dalla siringa e quando è stato possibile(cioè quando avevo la femmina a portata di mano) ho sempre restituito il piccolo alla sua mamma.
Altri invece non hanno denotato nessun segno di disagio, perciò deduco che la questione sia assolutamente soggettiva e sta alla sensibilità dell'allevatore capire quando è il caso di andare avanti e quando rinunciare alla pratica.
Per quanto riguarda invece l'intervento di Cipollino, posso solo dire che lo quoto in toto : io pesonalmente ho fatto delle scelte di vita che mi consentono di tenere dei pappagallini come membri della famiglia avendo per loro le attenzioni (e l'ansia costante nei rarissimi momenti che li ho sotto gli occhi!!!)che avrei per dei figli: ma le scelte di vita che stanno dietro il voler avere una famiglia pennuta sono molto particolari e difficilmente attuabili dalla maggior parte della gente: essere single, avere un lavoro fuori casa "quart " time,vivere in un piccolo centro dove tutto è a portata di mano,rinunciare ad attività che possano tenerti più giorni lontana da casa e altre cose del genere.
Meglio in questo caso una coppia di pappagallini svezzati naturalmente da accudire con amore e da potersi godere quando si è a casa, ma che non condizionino la nostra vita o -come più frequentemente accade-quella del pappagallo.
Ho aggiunto questa discussione in calce all'articolo sull'eticità dell'allevamento a mano, perchè le riflessioni di Cipollino sono importanti ed è bene che non passino inosservate.
Premesso che non ho esperienza diretta nell'allevamento a mano, vorrei comunque esprimere la mia opinione a riguardo. Penso che sia più importante chiedersi se allevando a mano un pullo, gli faremo, a lungo andare, un favore o meno. Certe volte anche i bambini piccoli sofforono per la lontananza dei genitori per esempio quando devono iniziare ad andare all'asilo oppure se un genitore deve andar via per motivi di lavoro, ma questo non vuol dire che non bisogna farlo se, alla fine, la cosa gli porterà molto più bene che male. Purtroppo sono d'accordo con l'opinione che ora l'allevamento a mano è "di moda". Da una parte, questo porta a persone poco serie a prendere un pullo per allevarlo a mano pensando che basti leggere l'etichetta del nutribird per poterlo fare e senza essere pronti a fare sacrifici per il piccolo (penso che l'inesperienza sia un problema molto più facile da superare che la mancanza di volontà). Dall'altra parte questa "moda" porta le persone ad acquistare allevati a mano senza avere un'idea ben precisa di cosa vuol dire (in parte, perchè istintivamente consideriamo una cosa più costosa migliore, e in parte perchè la maggiorparte dei negozianti cercherà di venderci gli allevati a mano raccontando quanto sono docili, buoni, facili da tenere e come invece sono brutti e cattivi tutti gli altri che costano 10 euro in meno). Questo, a sua volta, può spingere chi alleva i pulli ad allevarli a mano, in quanto sarà allora più facile trovarli un padrone (non tutti hanno abbastanza spazio, amici/conoscienti o tempo da dedicare a cercarli una casa ideale) - nessuno vuole vedere il pullo della propria coppia in un negozio in una gabbia da cova con altri venti esemplari, tra i quali spesso molti malati (muta francese, scabbia, ecc...). Scusate se risulto un pò polemica e vorrei assicurare che, anche se i riferimenti a "persone e fatti reali" ci sono, non hanno nulla a che vedere con i frequentatori di questo blog.
aggiungo che faccio fatica anche a capire quale sia lo scopo, dal momento che un addomesticamento in tenera età può comunque darci un pappagallino affettuoso e docile che ci viene sulla mano e che si fa fare i grattini. Mi chiedo che senso ha avere l'imprinting con una specie diversa dalla sua? Lui deve sapere di essere un pappagallo e saper socializzare con i suoi simili, noi possiamo essere dei compagnoni d'avventura, dei buoni amici, persone di cui si può fidare e che si occupano di lui. Ma questo rapporto si costruisce giorno per giorno non con la bacchetta magica e può sempre essere rimesso in discussione. Siccome addomesticamento e allevamento a mano sono due cose diverse penso che bisogna valutare con estrema attenzione prima di scegliere cosa fare. Io ho un cagnolino che è stato allevato dagli umani a 15 giorni. (la mamma non aveva abbastanza latte). E' cresciuto bene, sano, vivace, socievole ma un po' fifone. Viziatissimo. Poi ho saputo che i cuccioli dovrebbero stare con la mamma fino a tre mesi. Il latte materno aiuta le difese immunitarie, la madre gli insegna le prime regole della vita, impara a socializzare durante il gioco coi fratelli. Un mammifero è diverso, ma comunque anche per un uccello questa è una fase fondamentale, che lo segnerà per tutta la vita. Molti disturbi comportamentali della vita adulta derivano da quello che è successo nella prima infanzia, questa regola penso valga per buona parte degli animali. Per questo questa fase andrebbe protetta, per avere un uccello, cagnolino, gattino, bambino sereno e capace di relazionarsi con i suoi simili e con il mondo.
credo sia opportuno valutare caso per caso.
Se il pappagallino è destinato a vivere da solo con l'uomo(nei casi particolari citati nell'articolo sulla guida alla scelta), è fondamentale che sia allevato a mano, proprio perchè in questo modo non soffrirà il fatto di non avere un suo simile, perchè lo riconoscerà nell'uomo .
Se il pappagallino viene allevato a mano in maniera superficiale (quindi, solo le imbeccate) e poi messo con i suoi simili, in breve perderà il 90% dell'imprinting e non ne risentirà minimamente.
Se due o più pappagallini vivono a stretto contatto con l'uomo , non c'è differenza comportamentale tra la coppia di allevati a mano e quella di addomesticati: la differenza sta che per portare gli addomesticati al livello di confidenza minimo, è spesso necessario un tempo che la maggior parte delle persone non ha, e che è un tempo molto superiore a quello di "mantenimento" del grado di confidenza raggiunto: per esempio, la maggior parte delle famiglie potrebbero avere 5 o 6 ore nell'arco della giornata da trascorrere in casa con i pappagallini liberi e già fiduciosi, ma le stesse persone potrebbero non avere 10 ore nell'arco della stessa giornata per dedicarsi in maniera piuttosto costante a lezioni , addomesticamento, tentativi di socializzazione....
In questo senso, meglio una coppia di allevati a mano, se si ha uno spazio decente per tenerli in propria assenza e la possibilità di liberarli quando siamo in casa.
penso che se qualcuno ne vuole sapere sull'argomento adesso potrà chiarirsi le idee. Ci vogliono davvero tante ore per addomesticare un pappagallino? Io al momento ho rinunciato. La più vecchia scappa appena ti avvicini, fuori invece è più serena ed è quella che ama esplorare. Ha un carattere bellissimo: socievole con i suoi simili. Appena arrivata a casa ha subito cercato di fare amicizia con la Chicco. Ne ho dedotto che nell'allevamento da dove proviene doveva essere in compagnia e che non sopporta la solitudine. Deve essere successo qualcosa però che l'ha resa così diffidente. Forse continuavano a prenderla e rimetterla nella gabbia. E' molto diffidente delle cose che si muovono. Non l'ho mai vista salire sull'altalena o giocare con le palline appese. All'inizio aveva paura persino dell'insalata e l'appendifrutta la fa sentire a disagio. E' intelligentissima. La Chicco all'inizio non la voleva e lei poco a poco è riuascita a conquistare la sua fiducia. La Chicco le ha permesso persino di entrare nella sua gabbietta a mangiarle i semini e l'osso di seppia! Se penso a come era agressiva e prepotente la Chicco all'inzio. Quando Chicco è depressa la Luigina la chiama e le fa le coccole. Certe volte mi sembra che le faccia da mamma. La Chicco non si fa mai toccare e se ci provi fa la faccia cattiva e ti mozzica. Ho provato a toccarle il becco con l'unghia e la risposta è stata: vai via che ti mozzico. Poi fuori dalla gabbia è lei la più fifona. Fa i capricci che non vuole rientrare e se cerchi di prenderla si spaventa, allora scappa e si appollaia sulla trave e si spaventa ancora di più. Allora si mette in un posto tutta tremolante e si lascia acchiappare. Una volta addirittura è volata direttamente fra le mani del mio compagno, ma se cerchi di farle un grattino, grrrr!!!! Comunque il tempo dedicato al volo libero mi sembra aiuti a fare amicizia anche con noi. Adesso devo montare la madeira double e posso buttare la gabbia piccola.
Io penso che il pullo soffra la separazione dalla mamma solo se questa separazione è definitiva, e se l'allevamento a mano è praticato da una persona che come interesse principale non ha mettere un anellino alla zampa di un cocorito per vincere i premi delle mostre ma da una persona che pensa ad avere pappagallini a cui dedica tempo, spazio e amore, il pappagallino allevato a mano deve essere diciamo il primo impegno di una persona, non per venderlo a 70 euro ma per coccolarlo ed offrirgli una vita migliore di quella che potrebbe avere se non fosse ben addomesticato. Ancora meglio se poi da grande vivrà con la mamma.
Se una persona decide di dedicare la maggior parte della sua giornata al pappagallino allevato a mano, facendolo sentire amato e coccolato, stando con lui durante il tempo libero, allora è una persona in grado di tenere pappagallini allevati a mano.
Io credo che in questo paese si debba tener conto degli animali un po' di più. Credo che ci sia bisogno di creare una legge che punisca chi maltratta questi piccoli esserini, chi li confina in gabbie microscopiche, chi gli taglia le ali. Se non ricordo male c'è stato un intervento di un utente di questo sito che ha raccontato che in Germania vige una legge che impedisce di tenere uccelli in gabbie più piccole di una certa misura (se questo utente legge questo post gli chiedo di dirmi quale era la legge).
Mi chiedevo in base alla vostra esperienza come si comportano i pulli non allevati a mano ma di genitori allevati o no ma abituati al contatto umano saranno comunque meno timorosi verso l`uomo e quindi il processo di addestramento risulterebbe più facile vedendo e imparando dai genitori oppure la paura innata prende comunque il sopravvento?
VI CONSIGLIO DI LEGGERE "EDUCARE UN PAPPAGALLO" DI NADIA GHIBAUDO, GRUPPO ED. CASTEL NEGRINO E
"VOGLIO UN PAPPAGALLO" DI LORENZO CROSTA, GRUPPO ED CASTEL NEGRINO. Entrambi gli autori mi sembrano piuttosto scettici se non addirittura contrari all'allevamento a mano, per diverse ragioni. Spesso infatti gli allevati a mano presentano diversi disturbi comportamentali, possono essere piú delicati fisicamente ecc. Sta a voi leggere le argomentazioni di due scienziati specializzati in questi uccelli. La Negrino nel suo libro spiega come i pappagalli restino a lungo con i genitori e che le diverse manipolazioni dei pulli sia anch'essa una fonte di stress e di disturbo. Entrambi mi sembrano più propensi per un addomesticamento, che richiede più tempo, ma dà gli stessi risultati senza però i problemi degli allevati a mano. C'é un altro libro della Ghibaudo, Conoscere il comportamento dei pappagalli", attualmente esaurito ed introvabile. Penso sia altrettanto interessante e che dia dei consigli utili su come addomesticarli in modo corretto. Purtroppo non avendolo trovato non ho potuto leggerlo. Nel libro di Crosta ci sono anche diverse indicazioni sull'allevamento a mano. La mia opinione, ma più dalle letture e dai commenti sul blog che per esperienza, è che bisogna aspettare che il giovane pappagallo esca dal nido, prendersi tanto tempo per starci assieme e assecondare le sue esigenze e i suoi ritmi, sarà lui stesso a farci capire quanto invadenti possiamo essere, come e quando interagire. Sul libro della Ghibaudo ci sono alcuni consigli utili. Ci vuole comunque molto tempo a disposizione e tantissima pazienza. Io per es. ne ho poco, perché lavoro, devo portare fuori il cane, fare la spesa ecc... ma il mio compagno che è disoccupato ci sta molto di più e adesso una delle due pappagaline mangia la fragola dalle sue mani... se ne ha voglia...
La mia domanda era un po' diversa mi chiedevo se delle cocco nate da genitori abituati a stare con l'uomo e a interagire con lui, stare in mano, non avere paura ecc. pur non essendo state allevate a mano potrebbero avere una interazione con l'uomo facilitata imparando dalla relazione che hanno i genitori con l'uomo, si eviterebbe da un punto di vista l'intromissione del distacco dalla famiglia per il pullo ma dall'altra parte si andrebbe incontro ,se la situazione renderebbe facilitata l'istruzione , alla richiesta legittima o no in base a uno come la pensa di avere una cocco addomesticata con cui interagire, personalmente non mi sento in grado di allevare a mano un pullo ma ridurre i tempi di addomesticamento risulterebbero fattibili per chi non ha 10 ore al giorno di tempo da dedicare , non vorrebbe rinunciare al piacere di interagire e comunque pensa non solo alla gratifica personale ma anche al bene del suo amico pennuto.
Lo so che sto chiedendo il triangolo perfetto ma sarebbe davvero improponibile?
Ps sarei veramente curioso di sentire l'opinione di clo
Se non vi dispiace introduco anche la mia opinione, che spero non sia offensiva o motivo di polemiche per nessuno.
Non ho mai avuto esperienze di allevamento a mano, e mi sono affacciato da poco (quasi due mesi) nel mondo dei pappagalli, e fino a ieri ho avuto esperienze dirette con uccelli selvatici. Proprio ieri ho salvato un pullo di cinciallegra in mezzo alla strada, imboccandolo con amore, carezze, stando tutto il giorno presso a lui. Purtroppo però, soffriva tantissimo, voleva avere nuovamente la sua mamma. Ogni tanto cinguettava anche dopo i pasti, per richiamare la madre, e ieri avendola vista dalla finestra si è subito eccitato , svolazzando per casa (eh già, doveva imparare a volare) e attaccandosi alla zanzariera richiamandola. Peccato che la madre non l'ha vista, e purtroppo ancora non lo potevo lasciare, perché era troppo piccolo e non in grado di seguire i genitori. Stamattina mi sono svegliato alle 5:00, e appena sveglio , vedendo la finestra si è subito precipitato per uscire. E' venuta la madre, e nella notte si è rafforzato, l'ho liberato, e sia madre che padre lo hanno imboccato e sostenuto "moralmente" con linguaggio del corpo e vocale, e il piccolo , rafforzatosi, è riuscito a spiccare un bellissimo volo e seguire la madre. Le cocorite sono animali in cattività , e diverse dalle cinciallegre, ma comunque l'istinto e amore materno è sempre costante e presente,e nonostante da me era protetto , poteva imparare a volare, veniva imbeccato e seguto tutto il giorno, ha voluto seguire la mamma ed è stato giusto così!!
Purtroppo molte volte è difficile capire un uccello cosa prova, perché non ha capacità di linguaggio comprendibile da noi, quindi non siamo in grado di dire se l'uccello soffre o meno, perché non tutti lo fanno capire se preferiscono la mamma o meno
La madre è la madre, il suo becco, le sue piume calde, il suo affetto, il suo calore, il suo cibo, le quantità che sa dosare, non riesce simularne nessuno.
Anche io ammetto che vorrei tantissimo avere una cocorita affettuosissima da coccolare tutto il giorno e tenerla libera per casa, ma rinuncio perchè sono figli di cocorite e non nostri, e non è giusto rapirli
Se poi la madre non li imbecca, o non riesce a dare le cure adeguate , allora sì che possiamo intervenire, ma solo per salvarlo dalla morte, perché le cure della madre, e l'affetto che prova nei suoi confronti, non è possibile simularlo!!!
Ma la cosa peggiore, come ha detto Cipollino, è che un'allevato a mano, nelle maggior parte delle volte, non viene soddisfatto per le esigenze che richiede, come essere libero per casa, essere a contatto con il padrone per tanto tempo, ecc.
Esistono tanti modi per addomesticamento, basta prendere per 10 minuti già grandicello, ma ancora dal nido, e coccolarlo, abituarlo alla nostra mano, in modo da non temerci come lo farebbe una cocorita che non ha avuto contatti con l'uomo fin dalla nascita. Ritengo che sono animali domestici e quindi il contatto con loro sia fondamentale, ma non deve mai esagerare perché i pulli hanno il diritto di avere l'affetto materno, che come tutti noi lo abbiamo avuto.
per rispondere a Rino, credo che a volte, un allevato a mano, proprio perché gli manca quella parte fondamentale dello sviluppo assieme alla sua famiglia, possa avere difficoltá nell'allevamento dei pulli con conseguenze anche nel rapporto con noi. Quanto alla fiducia e all'attaccamento all'uomo, penso che dipenda non tanto se è allevato a mano o addomesticato, ma come. Maggiore sarà la fiducia dei genitori nei nostri confronti, più facile sará conquistare quella dei figli, immagino, ma vorrei sapere l'opinione di chi ha esperienza. Inoltre se nascono in casa, sono comunque abituati alla nostra presenza, senza bisogno di manipolarli troppo, penso che giá questo dovrebbe facilitare il compito di renderli attaccati a noi. Mentre se un pappagallo ha disturbi comportamentali, ad es. non sa di essere un pappagallo o è agressivo, potrebbe sbagliare a crescere i propri figli e saremmo costretti ad intervenire senza lasciare fare alla natura con possibili conseguenze a sua volta sul comportamento dei figli.
Matteo, bellissima la storia che hai raccontato...
Proprio stasera, dal mio terrazzo ho potuto osservare il papà cinciallegra che imboccava ancora i nidiacei. Ho visto da lontano, quindi non ho potuto stabilire il numero sopravvissuto dei piccoli. Ne ho contati almeno tre, stimo quattro. Non tutti sono sopravvissuti (una covata di cinciallegra è di minimo 6 piccoli), non so se il mio piccolino ce l'ha fatta, ma mi piace l'idea che due minuti fa stava strillando per ricevere l'insettino da papà cinciallegra.
Ciao.io.vorrei farr una domada .Ho da circa un announ pappagalluno inseparabile allevato a mano.Piu che umanizzarsi lei.mi sono impappagallata io ahahhah Siamo veraamente inseparabili, lavoro solo 4 ore al giprno proprio x nn lasciarla troppo sola a casa,dormiamo insieme fin dal primo giorno che l ho.portata a casa e nn ce mai stata una notte chenn abbiamo dormito strette l una all altra . usciamo insieme a passeggiarr la porto in bici facciamo tutto insieme e io senza d lei soffro. Partiro in vacanza ad agosto e ho deciso anche se viaggero scomada di fare il mio viaggio in autobus 25 ore pur di nn lasciarla snz d me ancge se in compagnia d persone fidatissime xk ho paura xhe avrndo.qst attaccamento cosi morboso l una x l altra la mia piccolina possa soffrire.Ora si e presentato un altro problema: x motivi lavorativi devo partire tre giorni in aereo e nn posso portarla cn me x lo stesso motivo x cui nn faro il viaggio d piacere ad agosto com.l sereo e vado col bus , pensate ke in qsti.tre giorni k pascio x la prima volta sola possa soffrire? la lascio al mio fidanzato ke ha gia un pappagallino pero nn ha le stesee abitudini del mio .il mio sta sempre fuori della gabbietta e sempre con me .pensate.k sensa di me possa soffrire ?
Nella mia famiglia sono entrati da meno di una settimana due giovani cocoriti di circa due mesi. Ho due figli di 11 e 7 anni, e il più piccolo ha una vera passione per gli uccelli tanto che da sempre sostiene che da grande farà il falconiere. :D Ho avuto la fortuna da ragazzina di avere in casa diversi pappagallini (non addomesticati) e di avere la straordinaria occasione di salvare un nidiaceo di cornacchia quasi svezzato ma ferito,che non poteva involarsi a causa di una piaga tra le scapole e che ho allevato da sola, sempre libero e, pur essendomi affezionata moltissimo a lui, lasciando che pian piano si rendesse autonomo fino a reintegrarlo con successo in natura in uno stormo che stazionava nei paraggi. Sapendo quanta pazienza, quanto tempo e quanta cura sono necessari per conquistarsi l'amore e la fiducia di un uccello, ho optato, per i miei figli, per due cocoriti giovani ma non allevati a mano perché si rendano conto che la fiducia va conquistata con il proprio tempo, il proprio impegno, la propria dedizione e tanto affetto, e non perché qualcuno ha fatto il "lavoro" al posto loro, e penso che in questo modo pian piano si costruiscano anche il senso della responsabilità che ci prendiamo quando adottiamo un animale. Vista la mia esperienza non sono contraria all'allevamento a mano a prescindere, sono contraria all'acquisto di un allevato a mano per evitarsi la fatica di addomesticarlo. Penso che la moda degli allevati a mano, con conseguente tentazione di alcuni allevatori di toglierli dal nido precocemente, derivi proprio dal fatto che le persone, anche da una creatura viva, vogliano il "tutto e subito", senza rendersi conto del valore del creare un rapporto a poco a poco. Credo che sia chi si accolla in proprio l'impegno dell'allevamento di un pulletto fin da piccolissimo, sia chi impiega settimane e mesi per addomesticare un esemplare più grandicello, viva un'esperienza affettiva e relazionale e delle soddisfazioni che chi si prende l'uccellino già "pronto" non vivrà mai in modo completo.
La mia esperienza a riguardo ricalca alcune delle considerazioni fatte in questo topic. Io attualmente ho una trentina di pappagallini che detengo in una voliera abbastanza spaziosa che ho costruito in giardino (9m x 1,5 x 2m h). Per quanto mi riguarda l'allevamento a mano non ha alcun senso, anzi è decisamente controproducente, dal momento che rende i pappagallini pericolosamente fiduciosi e li espone a rischi ogni volta che entro nella voliera. Molto meglio perdere un po' di tempo a giocare con i pulli appena escono spontaneamente dal nido in maniera che non mi considerino un pericolo. Di tutti i miei 30 pappagallini (dei quali nemmeno uno è allevato a mano) solamente uno (agepornis) ha moltissima paura di me, tutti gli altri si lasciano avvicinare tranquillamente.
Mi potete rispondere nel trhead '' addestramento''
karinCoal, come hai gestito la tua assenza di tre giorni con io tuo inseparabile amico?
credo che alla luce di tutte le considerazioni fin qui fatte emerga che ogni situazione(e conseguente scelta) è personale e la scelta che spinge per l'allevato a mano piuttosto che il pappagallino svezzato dai genitori debba essere soppesata adeguatamente e debbano essere messi sulla bilancia i pro e i contro dell'una e dell'altra.
Si è comunque andati un po off topic rispetto all'argomento della discussione che poneva un'altra domanda :)
I piccoli soffrono l'allevamento a mano?
Una domanda che mi sono sempre posto è questa: i pulli soffrono quando li si prende dal nido e si inizia ad allevarli a mano?
La domanda mi è venuta in mente oggi, quando ho visto Pistacchio che dava da mangiare ai piccoli, poi usciva e i due continuavano a pigolare, perchè volevano stare al caldo con la loro mamma (infatti hanno smesso dopo poco).
Ho provato a leggerla sull'articolo "Eticità dell'allevamento a mano", ma ho trovato solo la domanda che la mamma soffriva se le si portava via il pullo, non viceversa.
Sicuramente molti di voi hanno allevato a mano con buona riuscita i propri piccoli, così mi rivolgo alla vostra esperienza personale, ma anche alla teoria di chi come me ancora non ha allevato a mano.
Ne approfitto per chiedervi di rispondere al mio ultimo thread "Dubbio su colore pulli". Grazie!