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Cocorite e pappagallini ondulati
- articoli e approfondimenti
Il grit nella dieta dei pappagallini
Il grit è una miscela di particelle insolubili di alcuni minerali(granito, silice, quarzo) che viene solitamente fornito ai pappagallini per la duplice funzione di integratore di calcio e di"digestivo": l'azione meccanica di queste particelle nel ventricolo dei pappagallini, infatti, aiuta a macinare i semi rendendoli in tal modo digeribili.
Tuttavia questa sostanza è in realtà utile solo per quei volatili (Columbiformi, GAlliformi, Struzzi) che ingeriscono i semi senza sgusciarli, mentre i Passeriformi egli Psittaciformi(le nostre cocorite!)sono perfettamente in grado di digerire le granaglie che sgusciano prima di ingerire.
Per loro, al contrario, elevate quantità di grit potrebbero rivelarsi dannose, in quanto potrebbero provocare costipazione.
E' reperibile in commercio un grit solubile(a base di gusci d'ostrica) che presenta meno controindicazioni e rappresenta una buona fonte di calcio.
Occorre tuttavia prestare attenzione alle particelle di carbone contenute in alcune confezioni di grit solubile, che potrebbero interferire con l'assorbimento delle vitamine A, B2 e K.
Si riporta di seguito l'intervista al Medico Veterinario G.Conzo reperita in rete sull'argomento.
"I PAPPAGALLI NECESSITANO DEL GRIT?
Il grit è un elemento tradizionalmente considerato indispensabile nel corretto mantenimento degli uccelli da gabbia ed ampiamente consigliato da molti allevatori, rivenditori e libri divulgativi. Con l’avanzamento delle nozioni nel campo della fisiologia, alimentazione e patologia degli uccelli domestici, psittacidi in particolare, sono stati avanzati seri dubbi sulla reale necessità che hanno gli uccelli di ingerire particelle di grit. Proviamo, quindi, ad esaminare i motivi che inducono ad utilizzare il grit, unitamente a quelli che ne sconsigliano l’impiego.
Che cos’è il grit e perché viene generalmente utilizzato?
Di fondo bisogna considerare che vi sono due tipi differenti di grit: quello insolubile e quello solubile.
Il grit insolubile è costituito da piccole particelle di silicati, non viene digerito dal sistema gastroenterico degli uccelli, permanendo, quindi, nell’organismo fino a che non viene eliminato con le feci. Molto spesso permane all’interno dello stomaco per tutta la vita del volatile. Data la particolare consistenza svolge la funzione di “macina” nel ventricolo degli uccelli, supportando l’opera della muscolatura gastrica e contribuendo significativamente alla digestione di alimenti grossolani altrimenti non digeribili. In particolare lo stomaco degli uccelli, in assenza di grit, non avrebbe la possibilità di aggredire i semi interi in quanto il guscio impedirebbe ai succhi gastrici di accedere alla parte edibile del seme stesso. L’azione di macinatura delle particelle silicee di grit insolubile presenti nello stomaco contribuisce, appunto, allo sfaldamento del guscio (già ammorbidito dopo il transito nel gozzo) permettendo agli enzimi gastrici di penetrare e digerire il seme. Questo è quanto avviene nel sistema digerente di quegli uccelli granivori che sono soliti ingerire semi interi, senza sbucciarli preventivamente (colombi, tortore, polli, ecc...). Sperimentalmente è stato evidenziato che la capacità digestiva dei semi in polli a cui veniva offerto del grit era del 10% superiore a quella di polli deprivati di grit. Tali risultati non sono stati mai dimostrati negli uccelli da gabbia.
Il grit solubile, invece, è costituito essenzialmente da carbonato di calcio (ottenuto, generalmente, da gusci d’ostrica triturati) per cui può essere digerito dall’apparato digerente degli uccelli. Il grit solubile viene utilizzato soprattutto quale apportatore di calcio per l’organismo, ma ha limitata azione di macinatura nello stomaco. Spesso a questo tipo di grit viene associato, in composizioni presenti in commercio, del carbone attivo vegetale (carbon-grit) allo scopo di adsorbire eventuali sostanze tossiche presenti nell’intestino degli uccelli.
I nostri pappagalli necessitano di grit?
E’ questa la domanda fondamentale da porsi. I pappagalli in cattività usano sbucciare i semi, grazie al becco che permette loro che questa operazione venga svolta con la massima accuratezza. Anche pappagalli di grande taglia sono, infatti, in grado si sbucciare con gran cura tanto un grosso seme di girasole quanto un piccolo seme di miglio. Il seme, quindi, viene ingerito completamente privato del guscio, ammorbidito nel gozzo ed è, dunque, perfettamente aggredibile dai succhi gastrici. Nei pappagalli, quindi, la funzione di macinatura, svolta dal grit insolubile nello stomaco, non è necessaria ai fini della digestione.
O, almeno, questo è ciò che si verifica nei pappagalli in buona salute, per i quali esistono dati di soggetti vissuti in perfetta forma sebbene privati del grit per oltre 20 anni (Avian Medicine: Principles and Application. Ritchie, Harrison & Harrison, 1994). Nei pappagalli con insufficienza pancreatica od altre difficoltà digestive sembra, invece, che l’assunzione di piccole quantità di grit possa giovare alle funzioni digerenti in quanto la funzione meccanica di macinatura compenserebbe, almeno in parte, il deficit enzimatico. E’ consigliabile, tuttavia, che in questi casi sia il veterinario a decidere il trattamento più opportuno, piuttosto che ricorrere autonomamente alla somministrazione di grit.
Discorso diverso merita il grit solubile, in quanto, come detto, viene utilizzato come fonte di calcio per un organismo che, se alimentato con dieta basata sui semi (ricca in fosforo), presenta fatalmente un equilibrio calcio/fosforo sbilanciato in favore di quest’ultimo, richiedendo un integrazione alimentare di calcio. Tale scompenso può, tuttavia, essere corretto più semplicemente somministrando al pappagallo una dieta bilanciata od un integratore alimentare apposito.
Quali sono i possibili problemi causati dal grit?
Il pappagallo in cattività può essere indotto, per noia, per problemi comportamentali o semplicemente per gioco, ad ingerire grandi quantità di grit nel caso in cui possa avere libero accesso ad esso. Le particelle di grit, in questi casi, andranno a depositarsi nel gozzo, nel proventricolo e quindi nel ventricolo, causandone progressivamente la distensione. In queste condizioni lo stomaco costipato non è più in grado di svolgere i propri movimenti e le funzioni digestive vengono ad essere interrotte, causando la morte del volatile. Questi casi sono stati osservati con una certa frequenza negli USA, ma stanno divenendo comuni anche in Europa. E’ da ricordare che questi fenomeni di costipazione possono avvenire non solo in seguito all’assunzione di grit insolubile (non digeribile), ma anche per ingestione di quantità elevate di grit solubile. Allo stesso modo bisogna pensare che i casi di costipazione gastrica possono essere conseguenti anche all’ingestione di qualsiasi altro corpo estraneo (pezzetti di plastica, polistirolo, metallo, ecc..), come dimostrano i non rari rilievi di tali oggetti nello stomaco dei pappagalli. Il carbone attivo presente in alcuni prodotti, inoltre, inibisce l’assorbimento di A, B2 e K, potendo causare uno stato carenziali che va ad aggravare le condizioni di carenza in cui si trovano molti pappagalli alimentati con diete a base di semi. Tali effetti collaterali sono decisamente più importanti di eventuali benefici apportati dal carbone attivo, il cui impiego può essere considerato in caso di effettiva necessità.
Conclusioni:
Per i motivi sopra evidenziati vi è la tendenza a sconsigliare l’impiego di grit nei pappagalli anche in considerazione che essi non ne hanno bisogno per le funzioni digestive e che la supplementazione di calcio può essere ottenuta con mezzi più sicuri ed efficaci. Di questa opinione è la maggior parte dei veterinari aviari tanto che già negli anni ‘80 è stato presentato un pannello, all’annuale conferenza della AAV, sconsigliante l’impiego del grit.
Questo non vuol dire, ovviamente, che il grit debba necessariamente causare problemi ai pappagalli, in particolare se viene fornito grit solubile in limitate quantità. Tuttavia, non essendo mai stato scientificamente provato che si tratti di un elemento indispensabile all’organismo, ma al contrario sono stati documentati vari casi di costipazione gastrica causata dal grit (Avian Medicine: Principles and Application. Ritchie, Harrison & Harrison, 1994) è consigliabile che esso non venga somministrato ai pappagalli, ricorrendo ad altri metodi più sicuri per integrare il calcio nella dieta.
Come sempre la dieta dei pappagalli è un elemento cruciale per il loro corretto mantenimento in cattività ed il frequente riferimento all’alimentazione, al comportamento ed alle condizioni dei pappagalli allo stato selvatico non è applicabile, per ovvi motivi, ai pappagalli in cattività. Allo stato captivo, inoltre, viene a perdersi spesso anche la capacità di autoregolazione del pappagallo nei confronti dei propri fabbisogni alimentari e nella capacità di distinguere ciò che è tossico da ciò che non è commestibile. L’affidarsi alla presunta abilità dei pappagalli nel distinguere ciò che è meglio per il loro fabbisogno causa spesso brutte sorprese nei proprietari.
Dott. Gino Conzo - Medico Veterinario - Giugno 2008"
Bibliografia:G.Conzo-Medicina degli uccelli da gabbia
Testo in corsivo tratto dal sito http://www.parcodeipappagalli.com
Si ringrazia l'utente Samihh per la collaborazione prestata
Articoli in archivio
Il lampone (Rubus idaeus) è una pianta spontanea del sottobosco che cresce bene anche nei giardini e si presta alla coltivazione in vaso[...]I lamponi freschi oltre ad essere molto graditi dagli uccelli selvatici per il loro dolce sapore risultano insieme alle profumate foglie verde scuro della pianta una preziosa risorsa dal potere curativo
Si riporta testualmente un'articolo pubblicato su �Lancashire News Anno 8 (2007) N. 1" che evidenzia come l'utilizzo della Propoli in campo ornitologico esplichi i suoi benefici non solo per via interna ma anche per via aerea , contribuendo a sanificare l'aria della stanza d'allevamento, mediante un significativo abbattimento della carica microbica dello stesso.
Attila è una pappagallina di tre anni.Silvia l'ha trovata per terra in un prato una primavera di tre anni fa, si è accorta che la piccola-all'epoca avrà avuto 3-4 mesi- era spaventata e disorientata e l'ha raccolta e portata a casa con se,nutrendola e dedicandole amorevoli cure .Tuttavia non è servito molto tempo per capire che la piccola attila non riusciva avolare: il piumaggio era completo ma le penne delle ali e della coda nascevano fragili e si spezzavano subito, rendendo la piccola impossibilitata nell'attività caratteristica della sua specie: il volo
Scrivo questo articolo dopo aver saputo dell’ennesimo episodio di una pappagallina morta in questa maniera atroce, al fine di mettere in evidenza a tutti quali terribili conseguenze possa avere alloggiare i nostri pappagallini in cucina.
Sia che i nostri piccoli amici siano liberi sia che stiano dentro la loro gabbietta, la cucina è davvero un pessimo posto per farli vivere.
Primavera.I prati e i rami degli alberi si riempiono di fiori, gli uccellini cinguettano tutto il giorno.La natura si risveglia.Siamo nella stagione della vita, vita che nasce dall’amore.
Oggi vi voglio parlare dell’amore che si instaura tra le coppie di pappagallini, perché non sempre è scontato, non sempre è corrisposto, non sempre è felice…..ma quando c’è , è uno degli spettacoli più belli al quale possiamo assistere.
L'alimentazione delle cocorite in natura, in Australia loro terra d'origine, consiste in tantissime specie di semi ed erbe a vari stadi di maturazione, con preferenza di quelli non ancora maturi:sono facili da digerire, hanno un alto valore nutritivo e sono la base dell'alimentazione sia in Australia che per le nostre cocorite nate e cresciute in casa.
Alcuni pappagallini sono così addomesticati che vorrebbero condividere con il loro proprietario tutti i momenti della giornata , a cominciare dai pasti.
Ma anche soggetti meno legati a noi ma liberi di girare per la casa, non possono resistere alla tentazione di venire a vedere cosa c'è nel nostro piatto.
Elenchiamo in questo articolo fotografico alcune delle piante d'appartamento più comuni, unendo un'immagine per facilitarne il riconoscimento.
Quelle presenti nella lista "tossiche" non devono assolutamente venire a contatto con i pappagallini , perchè possono avere effetti anche molto gravi(fino alla morte del volatile).
Le piante ritenute sicure, invece si possono tenere con tranquillità.
La primavera è alle porte e fino ad autunno inoltrato ci offrirà numerose erbe,fiori e bacche che potremo raccogliere per integrare e migliorare l'alimentazione dei nostri pappagallini.
Vediamo in questa pagina un elenco di bacche commestibili per i nostri pappagallini.
Nella raccolta si deve prestare molta attenzione perchè le bacche sono molto simili tra loro, a un occhio inesperto, e possono essere confuse con altre di tipo tossico o velenoso.
La primavera è alle porte e fino ad autunno inoltrato ci offrirà numerose erbe,fiori e bacche che potremo raccogliere per integrare e migliorare l'alimentazione dei nostri pappagallini.
Vediamo una selezione di fiori con i quali possiamo arricchire la dieta dei nostri pappagallini.
I fiori offrono alle cocorite semi non maturi, polline, nettare, petali dolci, tanti sapori diversi e non per ultimo: un modo più naturale di mangiare.
Vediamo una selezione di piante erbacee facilmente riconoscibili e che possiamo trovare in abbondanza nei prati nella stagione da marzo a ottobre.
Le piante vanno raccolte preferibilmente al mattino, in posti lontani da strade trafficate e vanno accuratamente sciacquate a casa, per rimuovere meccanicamente eventuali uova di parassiti su di esse presenti.
Per ciascuna erba è indicato il tempo balsamico, cioè il mese consigliato per la raccolta, nel quale è massima la concentrazione di principi attivi: ovviamente il concetto di tempo balsamico è da prendere con elasticità e le erbe possono essere raccolte anche in altri periodi(a seconda della zona e del clima possono anticipare o ritardare ), saranno ugualmente benefiche!
I pappagallini in natura sono prede, pertanto tendono istintivamente a nascondere i sintomi di malessere, per non attirare l'attenzione dei predatori.I sintomi di indisposizione cui bisogna prestare attenzione sono l'inattività, la sonnolenza, gli occhi smorti o frequentemente chiusi, l'arruffamento del piumaggio
Un esame medico ben fatto e l'osservazione quotidiana delle feci dei nostri pappagallini è una delle misure preventive che occorre adottare per preservare la salute dei nostri piccoli amici.
Le deiezioni dei nostri piccoli pappagallini infatti possono darci informazioni importanti riguardo il loro stato di salute e ci possono allertare verso patologie latenti che, se scoperte troppo tardi, potrebbero compromettere gravemente il loro benessere.
I pappagallini ondulati hanno un'alimentazione basata sui semi: troppo spesso questa premessa porta i proprietari di soggetti tenuti in casa o in voliera a riempire la mangiatoia con le miscele per cocorite presenti in commercio e considerare archiviato il discorso alimentazione: facendo così alla lunga il pappagallino manifesterà problemi di salute e carenze più o meno gravi.
Il Parco dei Pappagalli: il primo parco ornitologico europeo monotematico, completamente dedicato agli psittaciformi, dei quali ne sono rappresentate circa 200 specie.
Sito web del Parco dei Pappagalli
Sito web del Parco dei Pappagalli
Immaginate di non poter più muovere le gambe. Così devono sentirsi gli uccelli se li si rinchiude in gabbia tutta la vita.
I pappagallini liberi nelle distese australiane sono dei campioni sia in velocità, sfiorando i 120 km orari, sia in acrobazie, con un corpicino leggerissimo, le ossa cave e polmoni efficienti che si adattano perfettamente a questo stile di vita.
Il volo libero giornaliero è indispensabile per ogni pappagallino che viva in gabbia e fa parte della corretta gestione dei pappagallini.
I pappagallini sono tra gli uccelli più intelligenti e apprendono in modo incredibilmente veloce: alcuni si arrampicano come fulmini sulle scale o compiono su richiesta perfetti atterraggi, altri trascinano oggetti, li ordinano pe colore e svolgono esercizi di elevata abilità acrobatica. Tutte queste capacità richiedono lezioni giornaliere con un istruttore paziente ed esperto.
Ma anche se avete poco tempo, con garnde sensibilità e pazienza , potrete stimolare i vostri pappagallini a compiere prestazioni sbalorditive.
Un giorno di primavera di un paio di anni fa stavo facendo la mai quotidiana corsetta nello splendido Parco romano della Caffarella, quando la mia attenzione si posò su un pastore che avanzava con passo deciso, tenendo in mano la carcassa penzolante di un cucciolo di capretto e, dietro di loro, mamma capra li seguiva belando con strazio, in stato di evidente disperazione.
Cosa c'entri il capretto con l'eticità dell'allevamento a mano lo vedremo tra poco.
Primavera, tempo di cove. Alzi la mano chi possedendo una o una coppia di cocorite, non abbia pensato almeno una volta di farle riprodurre.
Assistere al meraviglioso fenomeno dell’accoppiamento, della cova , della successiva nascita dei pulli e della loro veloce quanto straordinaria crescita, è uno dei dono più belli che i nostri pappagallini possano farci.
E' frequente imbattersi in persone che hanno a casa come animale domestico un pappagallino piuttosto che un cane o un gatto.
La cocorita razzola in salotto, sta sulla spalla del proprietario, non scappa se ci si avvicina e sembra molto docile ed addomesticato: tuttavia, se lo si osserva attentamente, si nota che ha le penne delle ali visibilmente "accorciate".
E' abitudine fin troppo diffusa quella di ricorrere alla cura fai da te per molti malanni che possono colpire il nostro pappagallino: se questo è tollerabile per patologie passeggere di bassa gravità, curabili con rimedi dolci come tenere al caldo il volatile o integrare la sua dieta con un multivitaminico o antibiotici naturali(come l'aglio o la propoli), non lo è invece per patologie più serie che richiedono l'intervento del veterinario.
Sono sempre di più le persone che cominciano a riconoscere nei pappagallini non semplici e colorate bellezze da osservare attraverso le sbarre, ma veri e propri animali domestici dotati di una spiccata intelligenza con i quali è possibile interagire, alla pari di un cane o di un gatto.
Per fare questo, per tenere libero il proprio uccellino in casa, e scoprire con il tempo le sue mille manifestazioni di affetto e di intelligenza, per vederselo volare sulla spalla quando si rientra dopo una giornata di lavoro o per averlo a tavola che mangia ordinatamente dal suo piattino accanto al nostro, bisogna addomesticarlo.
Le malattie respiratorie sono disturbi che si riscontrano molto frequentemente negli uccelli che vivono in gabbie e voliere:il freddo, l'umidità, gli sbalzi improvvisi di temperatura, le correnti d'aria e il sovraffollamento sono tutti fattori predisponenti e scatenanti le patologie all'apparato respiratorio, che possono essere causate da virus, batteri o funghi.
Il becco: strumento importantissimo per i nostri piccoli amici. Con esso mangiano, si puliscono minuziosamente il piumaggio, si arrampicano, si difendono dai nemici, si fanno le coccole. Per questo bisogna prestare molta attenzione alla sua salute, dalla quale deriva in parte la salute generale del pappagallino.
Molte gabbie sono fornite di posatoi, ma se sono di plastica sostituiteli subito. Preferire questo materiale al legno può essere giustificato da motivi igienici, ma i posatoi in plastica non sono affatto comodi per la maggior parte dei pappagallini ondulati, che possono finire con l'aggrapparsi alle sbarre della gabbia.
L'allevamento a mano è una pratica molto delicata, ma che, se correttamente effettuata può avere molti vantaggi. Le motivazioni per cui si può decidere di allevare un pullo a mano sono molteplici, ma tutte valide: sia che si desideri avere un pappagallino docile, affettuoso e completamente confidente in noi, sia che si debba salvare un piccolo abbandonato dai genitori, sia che si debba aiutare una coco che abbia avuto una covata numerosa, questa pratica è la soluzione ideale.
Avere una o più cocorite libere per casa è la soluzione ideale per chi ama veramente questi esserini, ma occorre organizzarsi in modo da rendere serena la convivenza.Il pappagallino ondulato, per natura sceglierà sempre i posti più alti, quindi bisogna fornirgli un'alternativa più stimolante dei bastoni delle tende o dei lampadari...