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La sindrome da autodeplumazione dei pappagalli

Si parla di sindrome da auto-deplumazione quando un pappagallo tende a beccare con forza, danneggiare ed asportare ripetutamente le proprie penne, impedendone una normale ricrescita e sviluppo.
Tutti i pappagalli infatti dedicano buona parte della propria giornata a lisciare e curare il proprio piumaggio per mezzo del becco, nonchè ad occuparsi spesso del piumaggio del proprio compagno (preening).
Quando tale pratica fisiologica, ed assolutamente importante per il benessere dell'animale, degenera nell'autodeplumazione si parla di stato patologico: nei casi più avanzati il pappagallo può arrivare a risparmiare esclusivamente le penne del capo (per l'impossibilità di raggiungerle con il becco) distruggendo il piumaggio di tutte le altre aree del corpo.
E' possibile pure che l'animale, nei casi più drammatici, arrivi a procurarsi danni cutanei tali da rovinare i follicoli delle penne ed impedirne così in maniera purtroppo permanente ogni sucessiva ricrescita.
La sindrome da auto-deplumazione è strettamente connessa alla condizione di cattività del pappagallo, mentre nei soggetti in natura è pressochè sconosciuta.
Molte possono essere le cause che portano un pappagallo ad autodeplumarsi: generalmente si è soliti ritenere che il volatile soffra di prurito, che può essere a sua volta generato da infezioni, parassiti o processi patologici localizzati sulla cute oppure da patologie interne.
Malattie interne: sono stati osservati pappagalli che beccano le proprie piume nel corso di infezioni batteriche: emoparassitosi, verminosi, assunzione di sostanze tossiche, infezioni batteriche.
Parassiti: nei pappagallini ondulati particolarmente nocivi possono essere gli acari del genere Cnemidocoptes, che inducono prurito e conseguente beccaggio della cute.
Malnutrizione: l'assenza di vitamina A, l'eccesso di grassi, o un basso livello di calcio nella dieta possono provocare secchezza della pelle e predisporre la bestiola all'insorgere di dermatiti batteriche.
Giardiasi: soprattutto nelle calopsite l'infezione da giardia può portare all'auto-deplumazione.

Alterazioni ormonali: carenze ormonali, in particolare di ormoni sessuali, corticosurrenalici e tiroidei possono portare alla sindrome da auto-deplumazione.
Frustrazione sessuale: un pappagallo privo di partner ed impossibilitato all'accoppiamento può arrivare ad autodeplumarsi.
Fattori ambientali: il fumo di tabacco può indurre disturbi alla cute dei pappagalli e portarli all'auto-deplumazione. Anche l'eccessiva secchezza dell'ambiente a causa del riscaldamento può avere lo stesso nocivo effetto.
Fattori psicologici: i pappagalli sono animali intelligenti e pertanto esigenti: quando si ritrovano racchiusi in una gabbia troppo piccola possono assumere comportamenti nevrotici tipo beccarsi ossessivamente le penne. Anche la gelosia (un nuovo arrivato in famiglia che sottrae attenzioni al pappagallo) può portare a manifestazioni patologiche.
Se il pappagallo apprende che strappandosi le penne attira l'attenzione del padrone si rischia di rafforzarne il comportamento.

E' fondamentale però una corretta diagnosi del malessere del pappagallo, che sia di natura fisica o psichica, ed è caldamente consigliato il ricorso ad un esperto veterinario aviario che sia in grado di capire l'origine del problema.
In molti casi si è osservato che la rimozione dell'agente di disturbo (carenze nella dieta, eliminazione della patologia infettiva della cute) porta alla veloce scomparsa del disturbo.
Nel caso invece di disturbo di origine psichica (i pappagalli cenerini sono i più soggetti a questi problemi) può essere utile alleviare la noia e la solitudine a cui l'animale può andare incontro, specialmente se privo di un partner, e quindi:
- Trascorrere più tempo con il pappagallo distraendolo
- Lasciare una radio accesa quando l'animale resta solo
- Fornire al pappagallo giochi e rametti con cui divertirsi
- Fornire cibi che richiedano un tempo di masticazione lungo
- Spostare la gabbia in una parte della casa più frequentata da persone
- Consentire all'animale di bagnarsi in modo che possa trascorrere più tempo asciugandosi e curandosi il piumaggio.
Bisogna evitare di sgridare il pappagallo quando si auto-depluma: in tal modo l'animale apprende che beccandosi e facendosi del male attira l'attenzione del padrone, e ciò può rinforzare il comportamento.
Altri errori terapeutici possono consistere nel :
-presentare un compagno al pappagallo affinchè si distragga: questa soluzione è valida solo nel caso l'autodeplumazione è dovuta a frustazione sessuale, negli altri casi il pappagallo potrebbe aggredire il nuovo arrivato o quest'ultimo imparare a strapparsi le penne.
-spruzzare sul pappagallo sostanze repellenti, metodo che oltre a essere inefficiente , genera ulteriore stress al pappagallo e contribuisce a tenere in cattive condizioni il piumaggio
Bibliografia: G.CONZO-Medicina degli Uccelli da Gabbia
il mio passa tutto il tempo a curare le penne.. ho sara i parassiti?? comunque io uso sempre lo spray anti acari e pulisco sempre la gabbia tutti i giorni.. lui piace uscire sempre dalla gabbia
non e nente li piace essere pulito
MA DOVE SI COMPRANO GLI SPRAY ANTI ACARI?
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