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Gli antibiotici e i pappagallini
E' abitudine fin troppo diffusa quella di ricorrere alla cura fai da te per molti malanni che possono colpire il nostro pappagallino: se questo è tollerabile per patologie passeggere di bassa gravità, curabili con rimedi dolci come tenere al caldo il volatile o integrare la sua dieta con un multivitaminico o antibiotici naturali (come l'aglio o la propoli), non lo è invece per patologie più serie che richiedono l'intervento del veterinario.
Può essere infatti molto pericoloso e controproducente farlo in presenza di altre patologie senza identificarne con accuratezza la natura:infatti, la somministrazione indiscriminata di antibiotici - purtroppo facilmente reperibili a pochi euro anche in negozi non specializzati o on line - non solo può essere inutile, ma può addirittura rivelarsi dannosa.
Abbiamo in proposito sentito il parere del Dott. Gianluca Marchetti, medico veterinario specializzato in aviaria e con anni di esperienza che esercita la sua professione a Roma:
Dottore, è vero che sono molti gli allevatori che curano i propri pappagalli con antibiotici senza sentire il parere del medico e senza che ve ne sia reale bisogno?
"Si, ma non solo: spessissimo vedo consigliare anche da miei colleghi il ricorso all'uso di antobiotici con tanta, troppa semplicità, sfiorando un colpevole pressappochismo. Gli antibiotici non fanno mai bene a nessun animale e il ricorso ad essi dovrebbe essere l'ultima risorsa. Spessissimo le malattie degli uccelli sono "condizionate" e cioè sono delle "tecno-patie" dovute alle condizioni inadeguate di gestione.
Basterebbe spesso tenerli meglio per farli guarire e affidarsi ad una terapia antibiotica solo in seconda battuta e solo se necessario."
Quand'è che si rende necessaria la somministrazione di antibiotici?.
"La somministrazione antibiotica deve essere effettuata solo nel caso sia accertata un'eziologia di origine batterica e non come prevenzione o per migliorare le condizioni generali del volatile o peggio, per stimolare un'ovodeposizione.
Per accertare l'origine batterica della patologia, il veterinario accurato esegue tamponi e batteriogrammi, in base ai quali può prescrivere un antibiotico specifico per ciascun caso."
Come si effettuano queste indagini?
"Queste indagini si effettuano prelevando un campione di secrezioni da cloaca, gozzo, narici o occhi del pappagallino e si mandano in laboratorio per identificare i tipi di germi responsabili del problema.
In attesa del referto di laboratorio si somministra per 3 o 4 giorni un antibiotico ad ampio spettro, per poi sostituirlo con quello specifico più appropriato."
Come e in che misura vanno somministrati gli antibiotici?
"Gli antibiotici devono esser utilizzati rispettando attentamente dosi e tempi di somministrazione: occorre somministrarli negli orari giusti, rinnovare le soluzioni nell'acqua di bevanda come da prescrizione e soprattutto continuare la terapia fin quando si deve e non interromperla quando l'animale appare star meglio."
In ultimo, dottore, perchè l'uso degli antibiotici può essere dannoso?
"Purtroppo, come già sta accadendo in alcuni allevamenti , l'uso indiscriminato degli antibiotici sta selezionando ceppi di batteri resistenti che già non rispondono più alla terapia con nessun antibiotico, per questo motivo rinnovo l'invito a tutti gli allevatori di non abusare di questi farmaci."
Pertanto, pensateci sempre bene prima di dare al vostro pappagallino dei medicinali e sentite il parere del veterinario!
Si ringrazia il dott. Gianluca Marchetti per la collaborazione prestata.
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